Il Van Gogh Museum è un museo  che si trova ad Amsterdam e che possiede la più grande collezione di opere del pittore olandese Vincent van Gogh.

Facciata del museo
Ubicazione
StatoPaesi Bassi
LocalitàAmsterdam
IndirizzoPaulus Potterstraat, 7
Coordinate52°21′30″N 4°52′52″
ECoordinate: 
52°21′30″N 4°52′52″E 
Caratteristiche
TipoPinacoteca
Istituzione1973
FondatoriEmile Meijer
Apertura1973
Visitatori2 100 000 (2019)

Chi era Vincent Van Gogh?

Vincent Willem van Gogh (nato a  Zundert, 30 marzo 1853  e morto a Auvers-sur-Oise, il  29 luglio 1890) è stato un pittore olandese.

Iniziò a disegnare da bambino nonostante le critiche del padre, pastore protestante che continuò ad impartirgli delle norme severe; continuò comunque a disegnare finché non decise di diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi, all’età di ventisette anni, realizzando molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni di vita. I suoi soggetti consistevano in, paesaggi, autoritratti, fiori, rappresentazioni di campi di grano e girasoli.

Fu autore di quasi novecento dipinti e di più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e i tanti appunti destinati probabilmente all’imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese. Tanto geniale quanto incompreso se non addirittura disprezzato in vita, Van Gogh influenzò profondamente l’arte del XX secolo; dopo aver trascorso diversi anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, morì all’età di trentasette anni.

Vincent van Gogh, Autoritratto (Parigi, primavera 1887); olio su cartone, 42 × 33,7 cm, The Art Institute of Chicago.
Firma di Van Gogh

L’edificio

Il museo Van Gogh è costituito da due edifici interconnessi: l’edificio principale, progettato da Gerrit Rietveld e aperto nel 1973, e l’ala nuova, progettata dall’architetto Kishō Kurokawa, i cui lavori sono stati completati nel 1999. Il 5 settembre 2015 sono terminati i lavori per una nuova moderna entrata al museo, pratica per collegare i due noti musei adiacenti del Rijksmuseum e Stedelijk Museum.

PRIMO PIANO

I dipinti del primo periodo sono popolati da contadini e tessitori, lavoratori umili e veri, perfetti per esprimere la potenzialità espressiva che Van Gogh cerca all’interno delle sue opere. La vita dei contadini è la migliore perché lavorano a contatto con la natura e diventa il mezzo perfetto per dare voce a quella sincerità di sentimenti che Vincent vuole esprimere attraverso i suoi quadri. Van Gogh inizierà a cercare la sua vera vocazione prendendo lezioni di pittura all’Aja e spostandosi poi nel Drente e a Nuenen, dipingendo non solo i contadini ma anche i paesaggi che lo circondano.

Sono di questi anni celebri quadri come Il vicariato di Nuenen (1885) I mangiatori di patate (1885), che descritto con le sue parole suona così: Per tutto l’inverno ho avuto tra le  mani i fili di questo ordito e ne ho fissato definitivamente il modello, e sebbene si presenti adesso un tessuto di aspetto ruvido e rozzo, i suoi fili sono stati nondimeno scelti con cura e secondo determinate regole. Può certo essere evidente che è proprio un quadro di contadini. Io so che di questo si tratta. (…) Un contadino quando è nei campi con  i suoi indumenti ruvidi e grezzi è più bello di quando va in chiesa alla domenica con una specie di giacca da signore. E a mio avviso sarebbe ugualmente sbagliato dare  a un quadro di contadini una levigatezza convenzionale.

Questo quadro è il punto di arrivo di una lunga serie di bozzetti preparatori dedicati alle figure dei contadini, in cui Van Gogh indirizza i propri sforzi verso una ricerca espressiva sincera, ottenuta attraverso l’uso di colori scuri e terrosi.

I mangiatori di patate (1885)

SECONDO PIANO 

Il suo arrivo ad Arles, in cui “la natura è straordinariamente bella”, corrisponderà anche alla realizzazione di un sogno che Van Gogh aveva da sempre: creare una comunità di pittori dove tutti possono lavorare insieme e influenzarsi a vicenda. Sogno che si realizzerà con la celebre Casa gialla (1888), un edificio posto vicino alla stazione di Arles e soggetto di uno dei suoi quadri più famosi. Il primo artista ospitato sarà Paul Gauguin, amico di Van Gogh già a Parigi, ma durerà poco visti i punti di vista opposti dei due pittori. La situazione precipiterà presto e, dopo aver minacciato l’amico ed essersi tagliato l’orecchio, Vincent Van Gogh si ritroverà a entrare e uscire dagli ospedali, fino ad accettare di farsi ricoverare all’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy.

In questo periodo dipingerà anche numerosi quadri col motivo degli alberi in fiore, come Ramo di mandorlo in fiore (1890), lasciato in dono al fratello Theo e alla moglie Johanna per la nascita del loro primogenito Vincent Willem in cui riconfermerà la grande lezione lasciata dagli impressionisti: l’uso dei colori chiari come il giallo e l’esecuzione en plein air, accompagnati da pennellate veloci e sovrapposte.

Ramo di mandorlo in fiore (1890)

TERZO PIANO 

Van Gogh vivrà l’ultimo periodo della sua vita all’interno del manicomio di Saint-Rémy, dove darà sfogo alla sua necessità di dipingere dando momentaneo sollievo alla sua salute mentale. Dipingerà schizzi con cipressi e campi di grano dai colori forti (Campo di grano con cipresso, 1890): In uno dei suoi diari scriverà i cipressi mi preoccupano sempre. Vorrei fare qualcosa come per i quadri di girasole perché quello che mi stupisce è che non siano ancora fatti come li vedo io. Il cipresso è bello come legno e come proporzioni, è come un obelisco egiziano. E il verde è di una qualità così particolare. É un macchia “nera” in un paesaggio assolato ma è una delle note più interessanti, la più difficile a essere dipinta che io conosca”.

Campo di grano con cipresso (1890)

Un momentaneo peggioramento della sua salute lo porterà a non lavorare più all’esterno della struttura ma ancora una volta il fratello verrà in suo soccorso portandogli delle cartoline con alcuni quadri famosi di Delacroix Millet, che Van Gogh riprodurrà su tela dandone una propria interpretazione.

Il terzo piano

Curiosità

Il 7 dicembre 2002 due celebri dipinti dell’artista vennero rubati dal museo. Il furto avvenne poco prima delle 8 del mattino. Il ladro (o i ladri) si è calato dal tetto e ha asportato le tele intitolate Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen del 1885 e La spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta del 1882. Le due tele sono state ritrovate 14 anni dopo, il 30 settembre 2016, in seguito ad una perquisizione dalla Guardia di Finanza nel corso di un’operazione contro un gruppo di narcotrafficanti in affari con il clan camorristico degli scissionisti attivi nelle zone di Secondigliano e Scampia. I dipinti erano custoditi nella cassaforte di uno degli arrestati e sono considerati di valore inestimabile.

Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen (1885)
La spiaggia di Scheveningen (1882)

Le opere maggiori all’interno del museo

I quadri che sono ospitati all’interno del Van Gogh Museum sono giunti qui dopo un lungo passamano tra varie persone: partendo dalla morte dell’artista, avvenuta nel 1890, gran parte dei quadri passarono nelle mani del fratello Theo, e al momento della morte di quest’ultimo, vennero ereditati dalla moglie Johanna.

La donna, avendo a cuore gli interessi del suo defunto marito e anche di Vincent, decise di trattenere alcune delle opere per se, mentre molte altre riuscì a venderle e così le fece conoscere già ad una grande fetta di pubblico, contribuendo a far crescere la fama del pittore olandese, il quale in vita non ebbe molta fortuna nella vendita delle proprie opere (a tal punto che ne vendette solo una ad una sua amica).

La collezione privata di Johanna rimase in famiglia anche dopo la sua morte, passando nelle mani del figlio Vincent Willem, il quale avviò le pratiche per dare in prestito questa collezione nel 1925 allo Stedelijk Museum, e successivamente, con il passare degli anni arrivò al museo di van gogh Amsterdam, dove risiede tutt’ora.

Le opere che si contano all’interno di uno, se non il più famoso Amsterdam museum, sono davvero tantissime e le cifre qui sotto vi aiuteranno a rendervi conto di cosa è contenuto all’interno di questo museo van gogh:

  • 200 quadri realizzati da Vincent Van Gogh
  • 400 disegni, tra cui bozze e disegni preparatori per le opere che realizzerà successivamente
  • 700 lettere che Vincent spediva periodicamente a suo fratello Theo e non solo con importanti informazioni riguardo la sua carriera artistica e la costante evoluzione.
Alcune lettere

Le lettere autografe di Van Gogh, conservate negli archivi del museo, sono però visibili solo in occasione di mostre appositamente allestite.  La collezione permanente comprende anche alcuni effetti personali dell’artista come una brocca donatagli dal fratello che utilizzò in diverse opere ed alcuni gomitoli i lana che usò per studiare i contrasti dei colori.

I quadri più importanti

  • I mangiatori di patate (1885)
  • Natura morta con Bibbia (1885)
  • Giapponeseria: Oiran (1887)
  • La camera di Vincent ad Arles (1888)
  • La casa gialla (1888)
  • La sedia di Gauguin (1888)
  • Ramo di mandorlo in fiore in un bicchiere (1890)
  • Ramo di mandorlo fiorito (1890)
  • Campo di grano con volo di corvi (1890)

Il museo non è dunque semplicemente uno spazio espositivo dedicato all’oramai indiscusso maestro della pittura, ma uno strumento grazie al quale appassionati d’arte, curiosi, critici possono, seguendo il percorso artistico di Van Gogh, conoscerne lo sviluppo e la vita, breve ma molto travagliata.